Abstract
I campionati del mondo di calcio del 1982, oltre al loro contenuto sportivo, dovevano convertirsi nella cartina al tornasole della nuova Spagna democratica. Per raggiungere questo scopo, accanto alla kermesse sportiva, vennero organizzati in tutto il Paese una serie di eventi culturali (mostre d’arte, concerti, iniziative folkloristiche ecc.) volti a presentare al globo un modello di transizione alla democrazia percepito come esemplare e una nuova idea di nazione. In realtà, a partire dalla cerimonia inaugurale del Mondiale, fu rintracciabile una certa continuità con il regime franchista nella raffigurazione della “comunità immaginata” spagnola. Il campionato del 1982 era, infatti, stato assegnato alla Spagna nel 1966 e, sebbene i lavori per la sua organizzazione fossero iniziati nel 1978, alla guida del comitato organizzatore dell’evento era stato posto Raimundo Saporta, personalità vicina al precedente regime. Il presente lavoro si propone, perciò, di riflettere su quali furono continuità e discontinuità con il franchismo nella presentazione calcistica della nuova e democratica comunità immaginata spagnola.
Original language | Italian |
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Pages (from-to) | 127-150 |
Number of pages | 24 |
Journal | Spagna contemporanea |
Issue number | 58 |
Publication status | Published - 2020 |
Keywords
- Mondiali di calcio, franchismo, Transizione, Saporta, Cultural 82, Comunità immaginata