Abstract
L’attivismo che, nell’ambito della classe dei musicisti di Lisbona, ebbero gli strumentisti impiegati nelle orchestre della città, ed in particolare nel Teatro de S. Carlos, fa di essi un punto nevralgico della vita musicale della capitale portoghese durante il xix secolo e li pone al centro delle strategie messe a punto dalla locale classe dei musicisti professionisti. Nel contesto di una radicalizzazione del corporativismo di questa categoria professionale, i membri delle orchestre cittadine diedero infatti vita ad una ‘coalizione’ segreta di stampo massonico e poi ad un’associazione ufficiale (Associação Música 24 de Junho) che, attraverso una serie di iniziative che potremmo definire protosindacali, fu finalmente in grado di reagire ai tradizionali abusi degli impresari, di far pesare il proprio potere contrattuale e, infine, di controllare le orchestre di tutti i teatri cittadini e di condizionarne la gestione. Al tempo stesso, però, la legittima lotta per rendere più stabile e sicuro il lavoro del musicista darà vita ad un sistema monopolistico di gestione della vita musicale cittadina, palesemente in contrasto con l’ideologia liberale del tempo, che riuscirà a sottrarsi alle dinamiche del mercato e della concorrenza finendo con il divenire una delle principali cause dei ritardi che si registrano a Lisbona in alcuni ambiti, come quello del pianismo e, in generale, del concertismo. Nella mia comunicazione saranno dunque presi in esame i riflessi di questo sistema, e della mentalità che esso presuppone, sulla pratica musicale del tempo analizzando i programmi dei concerti pubblici e, in particolare, il repertorio orchestrale eseguito a Lisbona nella prima metà del secolo. In un contesto musicale egemonizzato dall’opera italiana apparirà chiaro come – oltre alla perdita del legame con una tradizione sinfonica di area francese, presente ancora negli anni Venti del secolo, a causa del predominio del tipo di ‘sinfonia rossiniana’ – l’esecuzione di brani orchestrali, pur essendo elemento imprescindibile dell’evento sia teatrale che concertistico, rimanga tuttavia sostanzialmente subordinata alle altre componenti dello spettacolo. Apparirà inoltre maggiormente comprensibile il successo che si registra, sino agli anni ’40 del secolo, del brano concertante e segnatamente, per quel che riguarda la musica orchestrale, della sinfonia concertante. La consueta spiegazione sociologica del successo di questo genere – che si era imposto imperiosamente soprattutto in ambiente francese intorno al 1770 e che, nel giro di poche decadi, aveva esaurito la sua funzione alla luce dei cambiamenti sia dello status del musicista che della vita musicale – sembrerebbe corrispondere particolarmente bene alla situazione della capitale portoghese ancora per gran parte della prima metà del xix secolo. Esso infatti permetteva ad alcuni dei più importanti musicisti dell’ensemble di brillare – senza comunque determinare una vera e propria contrapposizione o competizione musicale con il gruppo, quale quella generalmente espressa dal moderno concerto solistico – rispondendo evidentemente alle esigenze e alla mentalità dei musicisti lisbonesi del tempo e apparendoci dunque quasi una metafora musicale della sua struttura fortemente corporativistica e gerarchizzata.
Original language | Italian |
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Number of pages | 1 |
Publication status | Published - 2018 |
Event | International Conference “Symphonism in Nineteenth-Century Europe” - Centro Studi Opera Omnia Luigi Boccherini (Lucca) / Research Group ERASMUSH (Oviedo), Universidad de Oviedo, Oviedo, Spain Duration: 10 May 2018 → 12 May 2018 |
Conference
Conference | International Conference “Symphonism in Nineteenth-Century Europe” |
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Country/Territory | Spain |
City | Oviedo |
Period | 10/05/18 → 12/05/18 |
Keywords
- Sinfonia concertante
- musica orchestrale
- concerti
- Lisbona